Aliis Specibus

Paolo Zero-T, Aliis Specibus, 2021
Paolo Zero-T, Aliis Specibus, 2021

 

Aliis Specibus. Intervista a Paolo Zero-T

“Altre specie”, la traduzione latina di Aliis Specibus, fa pensare alla biodiversità della natura ma anche alle “alterità” in senso più ampio. Parlaci del concept artistico di questo lavoro

Aliis Specibus è un termine che ho trovato per un succedersi di opere creative legate all’importanza della “differenza” tra gli elementi in natura; quanto le specie botaniche siano fondamentali per il nostro pianeta e di conseguenza per il nostro equilibrio psico-fisico e sociale. Nello specifico, questo artwork è un’opera di transizione, come un’annotazione, su di un mio sketch book, dove le opere vivono in un “limbo” tra definito e indefinito. Tradotto dal latino, Aliis Specibus significa “Altre Specie” a sottolineare l’importanza delle diversità e non solo nella botanica. La diversità tra elementi fa parte del disegno dell’Universo. Qualsiasi cosa che viene definita come armonica si basa su insiemi composti da differenze, anche le più disparate. Per esempio, in una pittura abbiamo bisogno di far convivere tonalità di colore o grigi che siano segni di dimensioni che si alternano: un’opera è un insieme di differenze. Nel nostro pianeta, questa disposizione avviene naturalmente: è il ritmo del nostro sistema. Più ci avvicineremo a capire questa dinamica, più rispettiamo le differenze, più ci avvicineremo di nuovo al nostro pianeta, e magari usciremo dai guai.

Dal piccolo al grande formato, dallo sketch al muro: come hai sviluppato questa tua idea a livello tecnico? Quanto contano le dimensioni nel tuo lavoro?

Le dimensioni sono parte delle informazioni di percezione: la nostra attenzione e il nostro stato emotivo cambiano in base alle dimensioni di ciò che stiamo guardando. Ho abbozzato questo lavoro su di un mio sketch book di piccole dimensioni. Il disegno in realtà è nato per arrivare a una palette di colori, per avere un riferimento cromatico e dipingere queste “specie”: è stato il modo per arrivare a tali informazioni di colore che spero possano servire a dipingere delle “Altre Specie”. Disegnando in un formato ridotto, i segni sono abbozzati e le aree di colore gestuali, senza definire dei contorni precisi: così lasciano spazio per la lettura dell’insieme e non nel singolo elemento. Quello che segno all’interno dei miei quaderni sono delle annotazioni che uniscono elementi di scrittura e immagine in una sorta di spazio di transito: anche in questo insieme convivono forme ed elementi molto diversi tra di loro. L’ opera che vedrete in una dimensione di 3 x 6 m è, all’origine, di un formato di 8 x 14 cm. Questo cambierà il percepito dell’opera. I dettagli, prima quasi impercettibili nella sua dimensione reale, saranno invece di evidente importanza se portati a dimensioni grandissime.

“Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire…”, sentenziava Antonio Gramsci che aggiungeva: “E in questo chiaroscuro nascono i mostri”. Pensando alla tematica ambientale, a te cara, allo stato attuale del nostro pianeta e agli scenari futuri, come interpreti il chiaroscuro dei nostri tempi?

Se Antonio Gramsci definisce “chiaroscuro” il tempo dove nascono i mostri, questo “chiaroscuro” è esattamente la nostra unica percezione dell’esistenza: il passato è passato e il futuro… non è arrivato. Il futuro è determinato dal nostro comportamento durante quel “chiaroscuro” e da come ci rapportiamo con il pianeta che ci ospita (e con questo penso anche a tutte le specie che ne fanno parte). Dobbiamo far attenzione a non chiamare Mostri, coloro che semplicemente sono differenti da noi.

Pensando a un’evoluzione di “Aliis Specibus”, dopo i poster pubblici cosa vedresti?

Penso ad opere murali, preferibilmente in centri urbani, e a un’installazione che coinvolge arte, design e botanica in strutture architettoniche mobili, non invasive per l’ambiente.

Aliis Specibus // Altre specie si inserisce nel calendario di attività all’interno di P.S. POST STREET, un progetto a cura di Culture Attive e Associazione Mixed Media, promosso da Giovanisì – Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2021, in collaborazione con il Comune di San Gimignano e il Comune di Poggibonsi.