San Gimignano: visioni latenti di luce. Fotografie di Edoardo Zucchelli
Palazzo Pratellesi, 6-27 ottobre 2019
Un racconto per immagini, quasi un diario intimo e quotidiano, solo per il momento concluso, è quello costituito dal reportage fotografico di Edoardo Zucchelli (Empoli, 1989). Il progetto, iniziato a partire dal 2015, si incentra su San Gimignano, il cui territorio è visto nei suoi angoli meno monumentali e noti, narrandone gli aspetti più inusuali e nascosti, le persone che lo abitano, le pietre che trasudano una storia ultracentenaria. Poche sono le “icone” ritratte e hanno sempre punti di vista insoliti: le fonti medievali, Sant’Agostino, le torri, le Logge del Teatro. È una San Gimignano riconoscibile ma lontana dagli stereotipi di quel paesaggio mitico, “da cartolina”, da quella rappresentazione idealizzata che si è soliti dare alla Toscana in generale. Sono fotografie scattate in momenti e con mezzi diversi, che non cercano l’uniformità di grana o di punto di vista: pellicola, macchine digitali, smartphone riescono a tracciare la storia di un territorio complesso e multiforme, stratificato. San Gimignano, con i suoi immediati dintorni, è rappresentata allora sia attraverso le torri sia, e soprattutto, con i suoi particolari ad andamento verticale (pali, finestre, alberi); con tutta una punteggiatura fatta di tralicci, rami, tiranti che si accostano per richiami formali; con i dettagli di una facciata o di una corteccia dalle sembianze umane. Un ritratto di città, la documentazione di una trasformazione del paesaggio che risente molto della lezione di Gabriele Basilico, così come dei giganti della fotografia americana, Walker Evans e Ansel Adams.
Progetto realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea2019 con il patrocinio del Comune di San Gimignano e promosso dall’Associazione Culture Attive.